21 Giu Le metriche ed i KPI che ogni business dovrebbe tracciare – Parte 3
Le metriche e i KPI nel marketing digitale sono valori essenziali per tenere traccia delle prestazioni delle tue campagne di marketing. Questo lavoro può spesso richiedere molto tempo e difficoltà,esistono infatti centinaia di metriche,numeri, statistiche ed analisi che si possono fare per comprendere l’efficacia dei propri sforzi di marketing.
Qui ad mkwings abbiamo deciso di raccogliere questi KPI e metriche chiavi in tre ampie categorie che sono universalmente applicabili per giudicare il successo del tuo marketing digitale. :
- Metriche basate sull’attività,
- Metriche di canalizzazione di marketing
- Metriche di ritorno degli investimenti
Abbiamo analizzato le metriche basate sull’attività nel nostro precedente articolo che puoi leggere qui e le metriche di canalizzazione di marketing che potete leggere qui, in questo articolo invece analizzeremo le metriche di ritorno degli investimenti, quali sono e la loro importanza per le performance del tuo business.
Metriche basate sul ritorno degli investimenti
Si tratta di tutte le metriche collegate agli investimenti in pubblicità della tua attività online e la metrica più famosa riguardo questo tema è il ritorno sull’investimento (ROI). Spesso però con tante variabili e punti in cui attribuire risultati di marketing, non è così facile poterlo calcolare. Basti pensare ad aziende specializzate in servizi B2B e altri settori in cui non si vendono direttamente prodotti online.
Quindi il primo passo è quello di capire in generale come misurare il ritorno sull’investimento della tua strategia e poi assicurati di monitorare le metriche correttamente.
Vediamo allora insieme le principali metriche collegata al ritorno sugli investimenti
Ritorno sugli investimenti (ROI)
Il ROI è una misura di rendimento, utilizzata per valutare l’efficienza di un investimento, misura l’ammontare del rendimento di un investimento, relativo al costo dell’investimento. Il risultato viene indicato in percentuale o in un rapporto.
Di seguito trovate la formula del ritorno sugli investimenti e un esempio tratto da una nostra campagna di pubblicità su Facebook
Nella formula sopra riportata, dove vedi 130€ si riferisce ai proventi ottenuti dalla vendita di due corsi di pittura dal costo di 65€ l’uno; mentre i 16,50€ sono i costi pubblicitaria della campagna di Facebook. Come puoi notare il ROI è stato molto positivo per ogni euro speso in pubblicità si è guadagnato 6€.
Poiché il ROI è misurato in percentuale, può essere facilmente confrontato con i rendimenti di altri tipi di investimenti, ad esempio confrontando il ROI di Facebook con Adwords o Instagram.
Costo per click (CPC)
Questa metrica ti permette di calcolare il costo per click di una campagna, è particolarmente importante se sei interessato a comprende il costo di portare traffico alla tua pagina web. In tutte le piattaforme pubblicitarie come Adwords e Facebook viene calcolato direttamente sulle piattaforme pubblicitarie.
Il costo per clic medio varia a seconda del settore, del tipo di attività e delle reti su cui stai facendo pubblicità. Industrie più competitive e con costi per conversioni più alte tendono ad avere costi per clic più costosi.
Costo per mille impressioni (CPM)
Il costo per mille impressioni (CPM) è un termine di marketing utilizzato per indicare il costo di 1000 impressioni pubblicitarie su una pagina web. Piccola curiosità la “M” in CPM rappresenta il numero romano per 1000. Ma facciamo un esempio : stai pensando di comprare una pubblicità e un editore di un sito Web ti parla di CPM di 2€, significa che pagherai 2€ per ogni 1000 impressioni del tuo annuncio su quel sito web.
Con una campagna pubblicitaria a CPM misurerai il successo della stessa in primo luogo attraverso la percentuale di clic (CTR click through rate), il rapporto tra il numero totale di clic rispetto al numero totale di impressioni dell’annuncio. Ad esempio, un annuncio che riceve 12 clic per ogni 400 impressioni ha un CTR del 3%.
Bada bene pero che il successo di un annuncio non può essere misurato dal solo CTR perché un annuncio che viene visualizzato ma non cliccato può avere comunque un impatto.
Il CPM ha più senso per una campagna incentrata sull’aumento della conoscenza di un marchio o sulla consegna di un messaggio specifico. Si adatta molto bene per attività che hanno un budget elevato.
Costo per lead (CPL)
Questa metrica ti permette di calcolare il costo per il completamento di una form o di una sottoscrizione ad una newsletter (lead in inglese) . Si calcola come il rapporto tra i costi in pubblicità rispetto al numero totale di email.
Questa metrica è particolarmente importante se il tuo business si basa sull’email marketing. In molte piattaforme come Adwords e Facebook viene calcolato direttamente sulle piattaforme pubblicitarie e viene generalmente chiamato “costo per conversione”.
Se invece stai acquisendo lead in maniera organica attraverso una strategia SEO e di content marketing calcolare questo costo sarà più difficile ma non impossibile.
Costo per azione (CPA)
Il costo per azione (CPA) è una metrica che consente a un inserzionista di sapere il costo di un’azione specifica da un potenziale cliente ad esempio l’acquisto di un prodotto, oppure il numero di telefonate. Si calcola come il rapporto tra i costi in pubblicità rispetto al numero totale di azioni che si vuole tracciare.
Facciamo un esempio pratico hai un piccolo e-commerce di prodotti di bellezza ed hai speso 50€ in pubblicità e fatto 4 vendite, il CPA sarà di 12.5€. Questo tipo di analisi è particolarmente utile quando si confrontano i CPA di diverse fonti di traffico.
ROI del tuo blog
Per poter calcolare questa metrica bisognerà capire con precisione i costi e ricavi delle attività legate al tuo blog. Se ad esempio hai diverse categorie di articoli (viaggi,ricette,ecc…) e ti accorgi che una di queste porta i maggiori risultati in termini di vendite o lead a minori costi dovrai concentrare la maggior parte dei tuoi sforzi di marketing su quest’ultime ed allo stesso tempo cercare di migliorare le altre.
Un errore comune è quello di non creare meccanismi nel tuo sito che tengano traccia delle entrate provenienti direttamente dal traffico del tuo blog. Il modo più semplice per farlo è aggiungere il codice di monitoraggio di Google Analytics al tuo sito e impostare “obiettivi” e “canalizzazioni”, in modo che Google possa monitorare quando i visitatori si convertono in lead o vendite e se tali conversioni siano state generate attraverso il tuo contenuto o attraverso una pubblicità.
Ricordati che inizialmente una strategia di content marketing non è direttamente correlata alle entrate, ma il suo obiettivo finale è quello di aumentare le entrate.
ROI per sorgenti di traffico
Questa metrica misura il ROI di ciascuna delle tue sorgenti di traffico e come hanno contribuito maggiormente ai risultati delle tua attività. Ogni fonte di traffico può essere analizzata separatamente per fornire informazioni più dettagliate sulla qualità e la profittabilità del tuo traffico.
Come puoi vedere dall’immagine qui sopra per la nostra campagna abbiamo usato due differenti fonti di traffico entrambe sono con ROI positivo ma sicuramente la seconda è dove concentreremo i maggiori investimenti pubblicitari.
Abbiamo quindi scoperto le principali metriche basate sul ritorno degli investimenti della tua attività online potresti o meno voler monitorare ciascuna di queste metriche, ma grazie ad ognuna di esse avrai una visione abbastanza precisa di cosa stai facendo, quali canali sono efficaci e dove hai bisogno di intervenire.